The Green inferno

Don’t believe the hype

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E finalmente anche io ho visto “The green inferno”.
E finalmente anche io posso dire la mia.
Premessa: io impazzisco per il cinema di genere.
Quello bis, exploitation, soprattutto se italico, mi fa sbavare.
Se poi parliamo di cannibal-movies sclero completamente.
Quando penso ai cannibal-movies penso a Lenzi, a Martino, a Franco, ma soprattutto a lui. Ruggerone nazionale.
E quando pensi a questi signori e poi guardi Eli Roth, che tributa opere, immagini e opinioni, ti aspetti, per forza di cose, un lavoro egregio.
Te lo aspetti perché Eli e’ bravo, ti sta simpatico (piu’ come persona/personaggio che come regista) ama l’horror, lo sa fare, ed e’ amico di Deodato.

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E allora poi succede che, come è successo a me, rischi di rimanerci male.
Perché diciamocelo, Green inferno, pur essendo un buon film, non è “quel” film.
Non è quello che ti aspettavi, non è (e nemmeno ci si avvicina lontanamente) quel “Cannibal holocaust” moderno che tutti volevamo che fosse.
Eli d’altronde l’aveva detto in tempi non sospetti, che il suo film, non sarebbe stato un riadattamento del piu’ famigerato Holocaust. Ma tu, che sei romantico e sognatore, un pochino ci speravi lo stesso.
Diciamocelo: la confezione e’ sontuosa, le riprese pure, l’amazzonia fa la sua porca figura, e i cannibali pitturati di rosso, dispersi nel verde più verde, sono una trovata da Artista. Con la A maiuscola.
Ma tolto questo, tolte le immagini stupende, tolta l’innegabile crescita del regista, e tolto (soprattutto) l’immenso hype a cui Roth ci ha abituato, rimane in sottofondo il pensierino triste di aver (in parte) sprecato un occasione gustosissima.
Alla faccia dei cannibali.

37 commenti su “The Green inferno

  1. Non sono un amante di questo genere di film [più per una questione di spirito che non di stomaco] eppure GREEN INFERNO lo avevo adocchiato e mi aveva incuriosito, in un post che scrissi con i film più attesi del 2015 era l’unico “horror” che avevo inserito, sono stato li li per andare a vederlo al cinema, poi di recuperarlo in home video e poi ciao, mi ero anche scordato della sua esistenza…
    A sto punto non sono neanche più sicuro se recuperarlo o no 😦 dici che val la pena? Contando che non sono un estimatore di questo genere ma che Eli Roth mi è sempre stato simpatico [anche per me più come persona che come filmaker]?

    • allora, il film secondo me non è affatto male…se passi sopra a certe leggerezze, tipo la capa del villaggio che sembra piu’ jack sparrow che un indigeno cannibale… e tipo la scena dell’erba…che non ti racconto per non spoilerare… io ci sono rimasto un po’ cosi’ perchè dal titolo (che riprende un OPERA di Deodato) mi aspettavo una via di mezzo tra cannibal holocaust e ultimo mondo cannibale…ed invece ho trovato un altra cosa… originale a suo modo, ma non quella che credevo io…ma questo è un problema di aspettative tutte mie….quindi se ti piace il genere un’occhiata puoi darla serenamente.

  2. Ho conosciuto Eli Roth con un altro film, meno famoso di questo, ma egualmente pessimo (non un horror). Conosci me, conosci i miei gusti, so già che indovinerai il titolo senza che io te lo scriva.
    Comunque, sappi che prossimamente ci pubblicherò sopra un post perche quando vedo cotanta merda non posso trattenermi dal parlarne.
    Inutile che ti dica quanto sia distante io da questo green-inferno: pensa che quando ho letto il titolo pensavo si trattasse di un film ambientato in qualche discoteca… datti una regolata… 😀

      • oh no, lo sai che io gli horror di solito li scanso… siamo più sul genere thriller sulla lama del rasoio…
        Ma non è questo ciò che conta. L’importantè è che è brutto, ma così brutto, che avrebbe schifato pure a te 😀

  3. con tutta la modestia del caso, credo di potermi ritenere un buon estimatore del cinema di genere, eppure il cannibalico non mi ha mai attratto. Mi è sempre sembrato, appunto, pura hype, un modo per acchiappare spettatori senza in realtà aver molto in pentola se non… le interiora dei malcapitati. Pellicole un po’ furbe (in cui talvolta non è chiaro se la “critica” va alla società dei consumi o ci si maschera da moralisti in difesa di Madre Natura violentata dall’uomo cattivo) con sceneggiature infinitamente meno importanti del macello da mettere in scena. Poi son gusti eh, non è che Demoni di Bava jr. invece sia ricalcato su Guerra e Pace, per dire. Comunque Roth e Deodato sono amici per modo di dire. Si sono sfruttati a vicenda, uno per farsi dare la patente di cannibale, l’altro per tornare un po’ in auge grazie al giovane epigono. Ma in qualche intervista trasparivano tutti gli spigoli di Deodato….

    • ciao Mrchino, dici che c’è il complottone???? dalle interviste che ho visto, il deodato si era incazzato in orgine perchè roth era partito con le riprese senza avvisarlo….indi puzzava di clone, nascosto. poi roth si è scusato…in amazzonia il telefono non prende…e tronati a casa e chiarito che sarebbe stato un omaggio e non un clone, amici come prima…se pensi che il ruggerone ha fatto anche un cameo in hostel….sicuramente la verità sta nel mezzo, come sempre 🙂

  4. più che altro l’idea stessa di un CH contemporaneo cede dalle fondamenta: non soltanto perché quello di Deodato è di per sé contemporaneo, quanto più perché nessuna sua gemmazione potrebbe sussistere senza deformarne il messaggio

  5. Quanto hai ragione Lupo: il gioco delle aspettative è davvero tutto!
    Per chi non ha visto il film di Deodato (un film totemico, ispiratore, essenziale, incopiabile, un manifesto più che un’opera cinematografica, l’antenato di tutti i found footage, cronologicamente non lineare, fintamente documentaristico, fintamente di critica sociale, di una crudeltà pura, con la leggenda di essere uno snuff che per anni l’ha ostracizzato negli States… ve l’ho immaginate Deodato che uccide davvero dei membri del cast, ah, ah, incredibile…) e per chi non ha seguito la patetica finta polemica tra i due registi (che sono amiconi, in realtà, come hai giustamente ricordato, Lupo), questo “The Green Inferno” non è malissimo e comunque è una ulteriore dimostrazione di bravura da parte di Roth
    Io l’ho noleggiato, perché già sapevo che non era neanche lontanamente paragonabile al film di Deodato (perché, parliamoci, è proprio tutta un’altra cosa…) e ti dico che non lo comprerei mai, malgardo sia felice di averlo visto….
    Mi appassiona l’abituale misantropia sadica di Roth (la Lorenza Izzo che interpreta questa Justine così ingenua da non capire davvero cosa accade), circondata da stronzi, ma il film è secondo me un po’ un’occasione mancata, sempre in bilico tra un horror vero (che finge di fare satira) ed un film di critica sociale con venature horror… Roth, deciditi! Da che parte stai?
    Quando guardi Deodato non hai dubbi sulla sua cattiveria, mai, perché egli era un puro, sadico, purulento, morboso, maniacale, ma puro.
    Qui invece c’è un po’ di marcio, ma non nelle scene…

  6. L’ho visto perchè incredibilmente suggestionato dai “ritorni di genere” del Roth. Non l’ho trovato assolutamente a livello della freschezza delle opere cui comunque fa riferimento, nella loro artigiana novità al tempo. Inoltre, lo schocking fine a se stesso non mi disturba, ma in questa pellicola era un po’ troppo di maniera. Tutt’altro il Roth di altri tempi, che m’aveva entusiasmato!

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